lunedì, dicembre 31, 2007

L'amore ai tempi della scienza

Quasi le otto di sera.
Stasera è l’ultimo giorno dell’anno e me ne accorgo da una timida adrenalina che mi sento addosso e che mi fa essere insieme triste e allegra.. una specie di quadro con due facce come se due mani l’avessero dipinto insieme ascoltando musica differente. O qualcosa del genere. Oggi ho passato la giornata a mettere in ordine la mia stanza.. non ho più spazio per nulla e cosi ho buttato un bel po’ di cose che non mi servivano più, per lo più carte e vecchi giornali di musica, buste gialle attraverso le quali durante questi anni mi sono arrivati tanti regali da parte di amici lontani. E facendo pulizia ho riguardato inevitabilmente un po’ di foto ed è stato incredibile ritrovare un mondo che quasi non esiste più ma che è stato talmente bello, sfavillante, ricco ed emozionante che credo non potrà mai morire nei cuori di chi come me lo ha vissuto appieno, con tutta la forza e con tutto il cuore che aveva. Ma questo è passato e da stasera si guarda al futuro. Ho ascoltato per tutto il pomeriggio musica portoghese.. ma ora, prima di abbandonarmi agli odori del cenone che sento già da qualche ora riempire la casa, metto nel lettore un disco che ho amato molto e che non sentivo da tanto tantissimo tempo. Love in the time of science. Sarebbe un buon titolo per questo capitolo finale su questo duemilasette. Ho vissuto un sacco di emozioni durante quest’anno e mi sono successe un sacco di cose belle che non voglio dimenticare. Cancellerei solo l’inizio e la fine. Cancellerei la mia operazione e il mio mese e mezzo di sofferenza e cancellerei il giorno del mio compleanno e le grida di dolore e le lacrime che non si fermavano mai. Ma tutto il resto lo tengo. Prima di salutare questo anno metto in valigia le cose più importanti e adesso mi guardo indietro perché non voglio dimenticarne nemmeno una.
La primavera più bella della mia vita che mi ha liberato dall’immobilità e mi ha ridato le ali.
Gli incontri decisi dal destino. Il cuore che ha ripreso a battere senza paura. Il salento a fine aprile e i trent’anni di Fabiana. Patrizia Laquidara che riempiva di musica l’area. Il viaggio di maggio a Barcellona e a Porto. Lisbona rivista per qualche ora. La semplicità nelle cose che ami. L’estate. Il mare di Paestum. Il mio monolocale. Largo campo con le mie persone. Chi amo. Il matrimonio del ragazzo con cui ho passato cinque anni della mia vita. I concerti. Il sixdaysonic e i giorni a Guardia Sanframondi. Gli amici che mi sono venuti a trovare. Melissa a Salerno dopo quasi dieci anni e il bene che ci vogliamo. Il viaggetto a fine agosto in cilento e quel mare indimenticabile di Pioppi. Castellabate e il suo panorama. Velia e il respiro di Parmenide. Settembre con i suoi colori. Tutti i piccoli momenti di gioia che ho condiviso con chi mi è stato accanto. Il concerto di Patti Smith nella basilica di San Vittore a Milano. Il mio ritorno in Romagna, da Cristina e Mirco. E le persone che mi vivono dentro, come sempre, come ogni volta. La mia famiglia. Quo che dorme qui accanto a me in questo momento. Gli amici che mi vogliono bene da lontano e che mi fanno arrivare il loro amore. Chi non dimentico. Chi mi dimentica. Chi mi dona le sue mani, il suo cuore e i suoi occhi attraverso cui posso guardare me stessa. Questa notte e gli amici con cui la dividerò. Cate e quello che sento.

domenica, dicembre 23, 2007

la valigia sul letto è quella di un lungo viaggio...

Questa Milano non lo so
è vero strana ti dirò è immagine
sono straniero e ancor di più
se proprio a dirmelo sei tu
mi sento fragile
c'è un movimento che non ha
più così tanto senso ma
son strano io sono strano io
sono strano io

Questa piazza così piena
mi lascia un vuoto che fa pena
inno alla pubblicità
stuprare il cuore alle città
renderle solo vanità
mi fa confondere

ma per fortuna ci sei tu
ed è per questo che son qui
e allora ha un senso anche Milano
accarezzarti non è strano
dovunque sei dovunque sei
e tu lo sai si, tu lo sai
amore mio.

Natale a Milano/La Crus

venerdì, dicembre 21, 2007

e allora ha un senso anche Milano

Natale a Milano.. sarebbe la canzone che si adatterebbe meglio a questi giorni, ma per fortuna il mio natale non lo passerò qui, domenica mattina un treno mi riporterà finalmente a casa. Sono le undici di sera, guardo distrattamente Zelig su canale 5, dopo una giornata passata a prendere un sacco di freddo per la strada. E ora ho mail di gola, bevo un tè verde mentre Cate si è addormentata sul divano..naturalmente vestita e con le scarpe ai piedi, distrutta dall'ennesima giornata in milano style. Da domani pomeriggio anche per lei comincia un pò di tranquillità e di riposo, da domani anche per lei si torna a casa.

Ieri sera sono stata al musicdrome a sentire per la seconda volta in quindici giorni il concerto di Cristina Donà. Mi era talmente piaciuto quello al Velvet (a proposito di Velvet, ci sono ritornata dopo nientedimeno che nove anni...) che ho deciso di tornare a sentirla e non sono stata tradita. A volte penso che davvero il successo di un cantante o di uno scrittore dipendano da qualcosa di sconosciuto a loro stessi, perchè forse è tutta questione di casualità e per quanto sia terribile pensare questo penso che sia una regola abbastanza valida. Cristina Donà è bravissima, tremendamente poetica e la sua musica è tremendamente bella. E ieri addirittura ci ha fatto il regalo di donarci L'aridità dell'aria, in mezzo ad un'infinita serie di bellissimi pezzi e se dovessi ricapitare dalle parti di qualche suo concerto penso che ritornerò a sentirla anche solo per perdermi in quei tot minuti di Invisibile e Dove sei tu.. emozioni a piene mani, minuti in cui senza pensare a nulla chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da quel crescendo meraviglioso di musica e parole.

Mercoledi sera ho vissuto un'ora di misticismo puro, in una bella chiesa che sembrava fuori dal tempo e dallo spazio. La sacerdotessa era naturalmente Patti Smith.. intorno a me qualcuno piangeva.. se io non l'ho fatto è stato solo perchè la sua musica mi aveva portato altrove, in un luogo che non sembrava nemmeno più terreno e quindi immateriale. E la mia felicità più grande è stata poter dividere quel concerto con una persona che provava le mie stesse emozioni, con la quale in un certo senso avevo già assistito ad un concerto di Patti Smith, qualche anno fa o qualche vita fa..

E ieri pomeriggio è arrivata la notizia che aspettavo da tanto tempo..
Il 9 marzo del 2008 voi che fate? Io vado al concerto di Pj Harvey a Roma..

ergo...

oggi è iniziato ufficialmente l'inverno e quindi non è più la mia stagione.. passerò attraverso questi mesi come se il mondo non mi appartenesse, aspettando come un fiore la primavera.

Oggi 21 dicembre...

..io ti verrò a cercare quando il buio tenta
di far risaltare la tua assenza..
qualunque sia la distanza..
accorcerò la distanza..

giovedì, dicembre 20, 2007

mercoledì, dicembre 19, 2007

una giornata manzoniana



Non so se tra i Manzoni preferisco quello vero ma ieri una personcina speciale mi ha portato a fare una gita sul lago di Como. Non so se me lo immaginavo cosi grande e con tanti paesini arroccati sulle sponde ma è stata una visione piacevole e rilassante e contrariamente a quanto mi succede con i laghi questo non mi ha fatto tristezza... forse perchè ero cosi tanto assetata di acqua che ho accolto quella grande distesa come un toccasana per i miei occhi e la mia anima. Essere poi gli unici passeggeri del battello è stato quasi avventuroso e mi ha riportato un pò di umanità. Ed anche le persone mi sono piaciute.. gentili, semplici e disponibili. Soprattutto con il dono della parola.. ed un pò mi è sembrato di essere a casa. Però giusto per chiarire le cose, niente a che vedere col mare; su certe cose non si scherza. Ora mi ributto nell'alienazione, ma solo per altri quattro giorni che cercherò di trafiggere inseguendo Patti Smith per le vie di Milano.

domenica, dicembre 16, 2007

Torino

Mi piace ascoltare Torino di notte, dalla strada come sempre arrivano i rumori delle macchine e qualche rara voce. E il freddo stanotte ha come compagnia solo le luci di un natale troppo lontano. E come sempre quando sono qui ritorno a lui.


Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l'amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.

La notte avrà il volto
dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.

Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell'ansia dell'alba,
che verrà d'improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L'inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesso.

L'amico che dorme, Cesare Pavese

martedì, dicembre 11, 2007

mercoledì, dicembre 05, 2007

citazione

"Qualcuno te le deve pur spiegare queste cose, dal momento che ti presenti da me come un punto interrogativo ambulante. Scrivi tutti questi racconti che non sono altro che domande camuffate, richieste disperate di lumi. Qualcuno deve pur cominciare a sbrogliare tutti questi nodi. Il consiglio che ti do io è di imparare. Devi imparare a impiegare più tempo a voler bene a più persone, e in tante maniere diverse. Voler bene a qualcuno significa aiutarlo, non significa solo..scaricargli in grembo il tuo fardello di emozioni. Quello che tu scambi per amore è autogratificazione. Disimparala, Robin, prima che sia troppo tardi."

(L'amore non guasta, Jonathan Coe)

martedì, dicembre 04, 2007

dedicata

Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.

Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.

Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti dà larga resa.

Alda Merini

Informazioni personali

La mia foto
Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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