domenica, luglio 30, 2006

diploma d'onore

Sono rientrata lunedi scorso.
Oggi è finalmente domenica e posso riposare la mia mente.
Un bel pò di cose mi sono successe in questi ultimi giorni. La più importante è sicuramente quella che, incredibile ma vero, ho trovato un lavoro! L'iter è stato talmente normale e scontato che mi ha quasi gettato addosso un'ombra di angoscia. Porto il mio curriculum presso una scuola che offre agli stranieri corsi di italiano. E poi me ne parto per le pseudovacanze. Dieci giorni dopo mi chiamano e mi chiedono di presentarmi lì il giorno dopo. Piccolo problema, mi trovo a Barcellona.
Il mio curriculum ha superato la selezione naturale e quindi evidentemente merito anche di finire i miei giorni spagnoleggianti. Alle cinque del pomeriggio di martedi, mentre Anto e Gago fanno una passeggiata per la villa comunale meglio conosciuta come soundgarden (specialmente dagli abitanti di Pomigliano), io mi siedo di fronte a Milena che mi offre delle strane palline di cioccolato da poco fatte dagli allievi del corso di cucina italiana. Morale della favola: tra me e Milena scatta l'incrocio di dna e il giorno dopo mi ritrovo alle nove di mattina di fronte a due svizzeri tedeschi a parlare del passato remoto. La settimana prossima avrò una nuova classe, più numerosa e di provenienza mista. Tutto ciò mi riempie di gioia e ciò che mi rende felice è che lentamente darò i miei contorni alle cose. Ieri sera, intanto, sono stata ad Eboli per ritirare un premio di poesia al X concorso internazionale di Poesia "Il Saggio".
Ho un diploma d'onore per la sezione poesia in lingua.

Ho spalancato i miei occhi
su questa sera mattutina.

C'è come un gusto ad essere
incoscienti,
come se dimenticarsi fosse un sogno
adagiato su isole, circondate dall'oblio.

Chiamamiamo risveglio
la condizione umana che inseguiamo,
timorosi di naufragare.

venerdì, luglio 21, 2006

volver

Por fin he vuelto.

Barcellona non ha bisogno di parole.
Solo tante emozioni ed immagini che si fermano dentro me e rivivono, allo stesso tempo come qualcosa di antico e nuovo.

lunedì, luglio 17, 2006

in viaggio

Venezia è un monumento bello ma triste.

Trieste è invece come essere tornata a casa.
L'aria e la luce da sole possono dare la vita.

sabato, luglio 08, 2006

a tempestade

Sono da poco passate le cinque del pomeriggio. I nonvogliocheclara nello stereo e fuori in arrivo una tempesta estiva. Dopo pranzo sono andata a mare, godendo solo di una mezz’ora di sole. Ora sorseggio un martini bianco, preparandomi a mettere le ultime cose in valigia mentre i pensieri si affollano. Domani mattina alle sei partirò per Venezia e starò li una settimana. Quella città mi fa una tristezza assurda, sono confortata solo dall’idea di conoscere delle persone interessanti durante i prossimi giorni. E soprattutto spero di rivedere qualche vecchio amico nel fine settimana. O forse di andare a Gorizia dalla mia cuginetta. Deciderò all’ultimo, come sempre. Dalla finestra aperta entra un vento fresco, domattina il mare sarà bellissimo, peccato che io sarò su un treno che mi porterà in una laguna. E poi Barcellona. Il matrimonio di Silvia. Guillame. Carlos. E le mie passeggiate al porto olimpico e alla barceloneta, con il tramonto in sottofondo.

venerdì, luglio 07, 2006

giorno di pioggia

Oggi giorno di pioggia,
ma la gente è tranquilla,
io sono figlio della gente.

Prendimi la mano dammela,
cerchiamo di venire insieme,
la tua tessera è scaduta.

Grazie per l'invito sì,
stasera non ho voglia di vedere
gli incidenti stradali lungo il fiume.

Oggi giorno di pioggia
ma la gente si muove,
io sono figlio della pioggia.

La festa è stata magica,
le ragazze han ballato,
mi han coperto di lodi e di sorrisi.

La prossima vigilia di Natale avremo tutti partorito,
potremo farne un'altra per allora.

A volte potrai avermi con un fiore,
a volte un fiore non ti basterà,
a volte penserai di avermi chiuso in una stanza.

Dammi le tue chiavi dolci,
voglio farne una copia,
voglio scrivere una lunga poesia
per le tue braccia.

de gregori

mercoledì, luglio 05, 2006

un'estate al mare

Oggi, dopo pranzo, finalmente me ne sono andata a mare. Non solamente per passarci, ma per qualche ora, stesa a prendere il sole, con la consueta tecnica di girarmi ogni mezz'ora. Il mare era addirittura pulito e la spiaggia era tanto bella che nemmeno sembrava la solita spiaggia. E l'acqua era fredda, credo per il vento fresco che si era alzato ieri. Penso che stare stesa sull'asciugamano a prendere il sole, con il vento che mi accarezza la schiena, mentre parlo con la mia migliore amica, sia una delle sensazioni che preferisco in assoluto. E' come se per quel tempo facessi la pace col mondo, come se tutto trovasse armonia e pace. E quando scendo sulla spiaggia e mi siedo vicino al mio mare sento di essere fortunata. Ed ora ho la sensazione del sole e del sale sulla pelle ed è bellissimo. Sento l'estate, senza averne più paura. E stasera finalmente al cinema a vedere l'ultima fatica di Pedro.

martedì, luglio 04, 2006

il buco allo stomaco

Per la strada ci sono già decine e decine di trombe e bandiere che sventolano su motorini sfreccianti. Non oso immaginare quello che succederà se l’Italia stasera dovesse vincere contro la Germania. A me non interessa particolarmente la vittoria, ma spero che la nazionale vinca solo perché non sopporto gli alemanni (eh si, che ne ho conosciuti di simpatici, ma sempre tedeschi sono). C’è una bella aria per le strade e un vento fresco che si è alzato dal mare ed entra nelle case, dai balconi aperti. Mi sembra di poter afferrare una sensazione di leggerezza e allo stesso tempo di felicità. Sarà il clima gioioso che si respira per le strade o forse sarà qualcosa di molto più profondo, in me. Un buco allo stomaco pieno di gioia e di speranza. Non smetterò mai di sentirti dentro di me. Mai.

domenica, luglio 02, 2006

perchè ci sono strade da percorrere solo in un senso

Eppure deve esserci stato un tempo in cui il tempo non mi era contro. O almeno in cui il tempo non era cosi bastardo. Deve esserci stato, eppure non riesco a ricordarmelo. Se guardo gli ultimi sei anni della mia vita mi sembra di essere stata sempre affacciata al balcone sbagliato, guardando in una strada troppo stretta, mai all’orario giusto. Ultimamente ho anche ripreso a portare l’orologio, inutilmente. E come sempre mi ritrovo a guardare la mia vita con il dubbio che ancora una volta non riesca ad osare, perché fare quel salto dopo tanto tempo mi mette addosso una paura terribile. Potrei riuscire ad arrivare dall’altro lato della strada, ma potrei anche ricadere nel vuoto. E’ tutto terribilmente complicato. Mai una discesa liscia. Mai una strada in pianura. Sempre salita, sempre arrampicarsi con il rischio di scivolare e ricadere giù. Dove per rialzarmi devo bruciare il cuore e ricominciare da capo (semmai riesca a ricominciare). Quello che fa più paura è trovare occhi in cui finalmente posso specchiarmi di nuovo o forse come non ero mai riuscita a farlo negli occhi di nessuno. Ma per scoprirlo devo fare quel salto. E mettere in conto che potrei anche cadere, perché in fondo non so se davvero ho la forza di riuscirci. E mi viene da chiedere aiuto, anche se lo so che nessuno può veramente aiutarmi, ma chiedo di tendermi la mano perché non posso fare a meno di dimenticare che nei momenti in cui ho una paura terribile vorrei accanto chi voglio bene. Chi è veramente importante, per un motivo o per un altro. Ma che succede se nel momento in cui decido di provare a saltare, l’orizzonte si allontana? E io non ho poteri magici, ho solo un cuore cosi bianco. E non so che fare o forse lo so, ma vorrei un segno che mi indichi una strada in cui non ci sia più il rischio di perdermi, perché se mi perdessi un'altra volta, davvero non so se sarò capace di ritrovarmi ancora.

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Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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