lunedì, marzo 26, 2012

un anno fa, qui.

Un anno fa verso quest'ora venivo in stazione a prenderti, come sempre trepidante sul binario quando riuscivo a trovare parcheggio e correre ad abbracciarti come fosse la scena di un film. Lo ricordo perchè era il mio onomastico ed il compleanno di Alberto. C'era anche Laura ed insieme andammo tutti e quattro a prendere un caffè. Mi sentivo cosi orgogliosa di presentarti a loro due che erano e sono due delle persone che voglio più bene al mondo, due di quegli amici che, come per i tuoi, si contano sulle dita di una mano. Poi andammo a mangiare una pizza, io e te e passammo la serata guardandoci e parlandoci, tu con quel sorriso stampato che non ti toglievi mai dalla faccia quando ti parlavo ed io con una grande emozione dentro che faceva a pugni con il mio passato per uscire interamente allo scoperto e darsi totalmente a te. Oggi sei da tutt'altra parte, in un posto dove a me non è dato entrare perchè non mi guardi più con quel sorriso ed anzi se forse mi avessi di fronte non mi daresti altro che indifferenza, per quanto mi possa sembrare assurdo. Qualche giorno fa, dopo otto mesi, ho finalmente trovato il coraggio di chiamarti e tu mi hai detto che la mia telefonata era inaspettata. Inaspettata, come avrei voluto che anche per me lo fosse! Oggi pensandoci, ancora non ci credo che ho avuto il coraggio di telefonarti e di chiedere di incontrarci. Tu non capisci perchè io voglia vederti e mi dici che tu non senti assolutamente l'esigenza di un incontro con me e che nei tuoi occhi leggerò il nulla. Sono disposta a leggerlo questo nulla pur di ritrovare anche solo per un attimo la tua figura, il tono della tua voce, le tue labbra, sfiorare il tuo odore, le tue mani e sono sicura... anche il tuo sorriso. E dentro di me urla la grande incomprensione che continua tra le nostre anime, perchè dopo averti sentito al telefono e parlato per ore penso sempre di più che tu mi parli di una persona che non sono io, che non hai capito i miei gesti, che tutto è stato frainteso ed interpretato nel modo sbagliato. Mi diresti che è il tuo modo e tanto basta per te. Avresti ragione, solo con la differenza che la persona di cui mi parli e contro cui scagli la tua indifferenza, te lo giuro, non sono io e non potrei mai esserlo.

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Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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