martedì, febbraio 27, 2007

sono molto irrequieta quando mi legano allo spazio (cit.)

I primi due mesi dell’anno non mi sono mai stati particolarmente simpatici, a differenza degli ultimi due che invece amo molto.
Stamattina mi sveglio girata sul fianco destro, quello che mi fa meno male e guardo il calendario come se guardassi un miracolo, una sorta di liberazione. Dopodomani inizia marzo e come mai nella mia vita, questa volta lo attendo come si attende uno di quegli angeli che ti riapre le ali o come una di quelle stelle danzanti di nietzchiana memoria. E giuro che non si tratta solo di cambi stagionali, almeno non solo nel senso climatico del termine. Voglio alzarmi da questo letto e dilatare la mia inquietudine, attaccarla con le migliori armi e tenerla a bada, quasi provandone piacere.

La memoria del mio cellulare è costantemente piena o quase cheia come recita la (mia) neolingua del telefono… e per questo non posso che ringraziarvi e mandare qualche parsimonioso abbraccio (non sono mai stata prodiga di oro).

E penso che tra quindici giorni tornerò dopo molti anni a Milano, una città che non mi è mai piaciuta, ma dove ho molti ricordi che non intendo andare a riprendere, al contrario, voglio aggiungerne di nuovi. E voglio andare sui navigli con un libro di Alda Merini tra le mani e vedere se è vero che ciò che dice. Se il Sud ha portato lì i suoi orari strambi e se ci si addormenta quando è ora di alzarsi. E naturalmente spero che sia vero, perché solo in quel caso non mi sentirò straniera. E prima di andarmene stringerò nelle mani il suo pensiero perché (anche) io sono novembrina, nel senso che amo le foglie sparse per terra, gli autunni celeri, quelli che incantano finalmente il sole e lo fermano nel suo girovagare quotidiano….

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non Capisco come non può piacerti una città così soleggiata e pulita come Milano... bah... vai a capire questi terrun :)

Manuela ha detto...

Mah.. resterà uno dei segreti di Fatima, il terzo? il quarto? Quanti sono?! In compenso, posso solo dirti che ho appena finito di parlare con una simpatica signora responsabile del Liceo Scientifico delle isole eolie presso cui ho fatto domanda di supplenza...la signora aveva un accento simile al tuo, tzè, che vergogna ;)

dai Maria, dì quello che pensi e lasciati andare... non sei sola :)

Anonimo ha detto...

Ma pecchè il mio accentu siculu si sente accussì tantu? :) Santu cielu...

Belle le isole eolie io andavo sempre da piccola da uno zio a Lipari, a Vulcano ho avuto il piacere di provare la più forte scottatura della mia vita ahhh che bei ricordi :)
Ma esiste un liceo scentifico nelle Eolie??? :) sono proprio accutturati questi terroni :P

liberaidea ha detto...

Beh...forse dai lati del grande naviglio nei pressi di Porta Genova non potrai che mirare acqua putrida e vecchie lavanderie che danno un senso di antico un pò troppo commercializzato...ma il tuo sud lo potrai ritrovare nella stessa zona, tra i ridenti mercatini alimentari dove sudamericani simpatici vendono galapenos, frutti e radici dei loro paesi...che bontà!!

Anonimo ha detto...

Io preferirei girovagare tra i ridenti scogli delle Eolie:) So' gusti!

Anonimo ha detto...

anche io preferirei girovagare tra gli scogli di catania sotto il caldo sole con i bocca una bella raviola al forno sigh..

Anonimo ha detto...

Ah che nostalgia del sud...già mi vedrei a bere granite tra un minnuzzo di sant'agata e l'altro;P

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Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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