domenica, gennaio 08, 2012

domenica pomeriggio

Sempre questa sensazione di inquietudine

Di attesa d’altro.


Oggi sono le farfalle e domani sarà la


tristezza inspiegabile,


la noia o l’ansia sfrenata


di rassettare questa o quella stanza,


di cucire,andare qua e là a fare commissioni,


e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,


creare la mia felicità con


ingredienti da ricetta di cucina,


succhiandomi le dita di tanto in tanto,


di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,


che sono un barile senza fondo,


sapendo che “non mi adeguerò mai”,


ma cercando assurdamente di adeguarmi


mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,


si dilatano come pori infiniti


in cui si annida una donna che avrebbe


voluto essere


uccello, mare, stella,


ventre profondo che dà alla luce Universi


splendenti stelle nove…


e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,


bianchi bioccoli di cotone,

raffiche di poesie che mi colpiscono


tutto il giorno e


mi fanno desiderare di gonfiarmi come un


pallone per contenere


il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare


ovunque, vivendo mille e una vita differente…


Ma devo ricordarmi che sono qui e che


Continuerò


ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,


a cucirmi un vestito di sole,


di luna,il vestito verde color del tempo


con il quale ho sognato di vivere


un giorno su Venere.

GIOCONDA BELLI

martedì, gennaio 03, 2012

"Impregnarti i capelli di tutte le parole trattenute, sospese nell'aria, nel tempo.."

Quando ti penso non mi figuro il tuo viso ma i tuoi capelli. I tuoi capelli e le tue labbra. Stanotte avevo caldo sotto le coperte ed ho iniziato a sudare e mi piaceva, era quasi doloroso ma riuscivo a sentire una sorte di piacere in quello sporcarsi della carne e dico carne e non dico pelle perchè pensavo a te. Il mio corpo senza di te è pelle ma il mio corpo insieme a te è carne, anche se non c'eri, anche se nel tuo letto tu non sudavi e non mi immmaginavi. E mi sono ricordata di quando giusto un anno fa ci abbracciavamo sotto lenzuola fradice come mai mi era capitato. Quella lenzuola fradice sono un ricordo che non va via e i numeri che ti dicevo mentre giocavo con le decine e poi dopo mille si perde il conto... cosi ti dicevo e chissà se ne te ne ricordi, ma sì che te ne ricordi. Quella notte non abbiamo fatto l'amore, tremavo e piangevo perchè il dolore di scoprire un nuovo corpo era più forte del piacere che pure mi suscitavi e a cui poi non ho potuto resistere a lungo, che poi non è che volessi resistere, avevo solo bisogno del mio tempo che tu mi hai dato, il tempo di conoscere le tue braccia, le tue gambe, la tua pancia, le tue spalle. Potrei ripetere a occhi chiusi il primo gesto con cui ti ho afferrato e la sorpresa e la magia di modellare quel mio gesto su di te. Quasi di nascosto ti ho baciato e tu forse non te l'aspettavi.. lo desideravi questo è certo. Non dimenticherò mai il momento in cui mi hai chiesto di baciarti ancora, come prima, ma con un bacio più lungo. Credo sia una delle cose più belle che mi abbiano detto nella mia vita. Ed io ho esaudito subito quel tuo desiderio che era anche il mio ed è da quel bacio credo  che sia cominciato tutto.. le tue labbra sono state un'epifania, una rivelazione. Non ho mai baciato labbra più belle delle tue e non credo sarà cosi facile incontrarne altre altrettanto generose, prorompenti, così eleganti. Per questo quando ti penso non mi figuro il tuo viso ma le tue labbra cosi meravigliose immaginando le mie dita che ne disegnano i contorni ed immaginando mille altre cose. Le tue labbra ed i tuoi capelli. I tuoi capelli cosi forti e neri come la pece, i tuoi capelli a cui mi aggrappavo.. e quando lo facevo mi sembrava come se non potessi mai cadere perchè mi trasmettevano tanta forza. I tuoi capelli e le tue labbra che se avessi potuto avrei mangiato ogni giorno a colazione. Di notte quando non dormo metto il braccio dietro la testa come se tu fossi ancora accanto a me e mi preparassi ad accoglierti sul mio seno. Resto qui con il braccio piegato a tenermi il capo, devo pur trovare un equilibrio senza più i tuoi capelli a sorreggermi. Ed oggi il mio corpo è solo carne, la pelle è per chi non ti desidera ed io sto morendo dal desiderio di te.

lunedì, gennaio 02, 2012

scriverti

Scrivere, scriverti, ritrarti. 
Impregnarti i capelli di tutte le parole trattenute, 
sospese nell'aria, nel tempo, in quel ramo di cortés 
carico di fiori gialli la cui bellezza mi fa rizzare i capelli 
quando scendo sola per strada pensierosa. 
Definire il mistero, il momento preciso della scoperta, 
l'amore, 
questa sensazione d'aria compressa dentro il corpo sinuoso,
l'esplosiva felicità che mi fa piangere e mi colora
gli occhi, la pelle, i denti, mentre divento
fiore, edera, castello, poesia, tra le tue mani che mi
accarezzano e mi sfogliano, facendo sorgere parole,
sconvolgendomi tutta, grondante del mio
passato, della mia infanzia, di ricordi felici,
di sogni, di mare che si infrange
contro gli anni, sempre
più bello e più grande,
più grande e più bello.

Come posso ghermire l'illusione, stringerla tra le mani e
liberarla davanti a te come una colomba felice
che voli via
a scoprire la terra dopo il diluvio; scoprirti fin
nelle pieghe più sconosciute, impregnandomi di te
lentamente, come una carta assorbente,
perdendomi,
perdendoci tutti e due, nel mattino in cui
abbiamo fatto l'amore
con tutto il sonno, l'odore, il sudore della notte
salata sui nostri corpi, inzuppandoci d'amore,
facendolo grondare in grandi immense onde,
immergendoci nell'amore, bagnandoci con
l'amore che ci
soverchia

Gioconda Belli

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La mia foto
Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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