domenica, novembre 04, 2012

"...come una scia di fuoco nella notte..."

Ricordo bene il suo sguardo.
Attraversa ancora la mia anima
come una scia di fuoco nella notte.
Ricordo bene il suo sguardo. Il resto…
Sì, il resto è solo una parvenza di vita.


Ieri ho passeggiato per le strade come una qualsiasi persona.
Ho guardato le vetrine spensieratamente
e non ho incontrato amici con i quali parlare.
D’improvviso mi sono sentito triste, mortalmente triste,
così triste che mi è parso di non poter
vivere un altro giorno ancora, e non perché potessi morire o uccidermi,
ma solo perché sarebbe stato impossibile vivere il giorno dopo e questo è tutto.

Fumo, sogno, adagiato sulla poltrona.
Mi duole vivere in una situazione di disagio.
Debbono esserci isole verso il sud delle cose
dove soffrire è qualcosa di più dolce,
dove vivere costa meno al pensiero,
e dove è possibile chiudere gli occhi e addormentarsi al sole
e svegliarsi senza dover pensare a responsabilità sociali
né al giorno del mese o della settimana che è oggi.
   
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
a un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale
che accompagna col piede la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.

F. Pessoa 

giovedì, ottobre 25, 2012

risvegli

Certe mattine sono come ecatombe. Tutte le certezze che credevi di aver acquisito crollano, i sentimenti che solo fino a qualche tempo fa credevi indelebili si affievoliscono. Non so se è più giusto lasciar andare certe cose o se volerle trattenere sia un modo per restare ancorati in un porto da cui abbiamo paura di allontanarci. Ma l'ignoto non è una landa desolata e sconosciuta perchè ce lo ritroviamo di fronte con i nostri occhi e con la nostra mente e quindi lo filtriamo attraverso il nostro sentire. Vorrei qualcosa nel mezzo, tra la tua attitudine cosi troppo popolare per me e a cui hai fatto ritorno perchè era cosi che doveva andare e quell'altra attitudine o meglio sarebbe chiamarla inquietudine cosi spietata, cosi lontana dalla disperata tenerezza a cui ero stata abituata. Una carezza è tutto quello che chiedo, per allontanarmi ancor di più dalla superficialità da cui mi sono protetta e poi dalla pesantezza e dal buio che ho incontrato credendoli luce e che pure ha brillato per me, ma a che serve la grazia quando non ha le ali?

venerdì, ottobre 05, 2012

viaggi

Oggi ho cercato vecchie cose e come sempre quando si cerca qualcosa si trova non quello che cercavi ma tanto altro. Oggi ho attraversato molta strada, all'indietro e alla fine l'ho ricongiunta con quella di adesso. E' uno strano esercizio che mi lascia sempre una strana sensazione di pieno e vuoto, insieme. 
Non ricordavo affatto, almeno non fino al momento in cui me le sono ritrovate tra le mani, che tanto tempo fa Alfonso mi aveva regalato le fotocopie dei Quaderni di traduzioni di Montale. Ricordo che mi diceva non si trovavano in libreria, chissà se era vero o chissà se era solo uno dei suoi stratagemmi per farmi arrivare in tutti i modi possibili quella parte di lui più poetica e profonda che faceva cosi tanta fatica a tirare fuori. Ho trovato parole dolcissime che non ricordavo più... e mi sembra cosi assurdo che due persone che si sono amate cosi tanto come ci siamo amati noi, già da tanto tempo siano distanti anni luce, nemmeno più in grado di salutarsi per strada. Non so perchè ultimamente mi sono ritrovata spesso a pensare a lui ed è cosi strano perchè non solo mi sento di essere un'altra persona rispetto alla persona che ero quando avevo vent'anni, ma anche perchè ho percorso strade in questi ultimi anni che mi hanno cosi allontanato da tutto quello che avevo con lui... e forse mi sto chiedendo se a volte non sono pentita di alcune scelte che ho fatto. Quando ci penso sono pronta a giurare che farei tutto daccapo e con la stessa decisione ed intensità ma ci sono momenti in cui non so se sono davvero convinta di questo che pure sento e che pure penso. Forse il prezzo che ho dovuto pagare è stato troppo alto? Non lo so e non lo saprò mai, ma me lo chiedo e mentre me lo chiedo vorrei poter stabilire i confini delle cose, cos'è giusto e cosa sbagliato, cosa avrei dovuto fare o se semplicemente tutto è andato come doveva andare e oggi a trentasette anni dovrei essere orgogliosa di essere stata sempre e comunque me stessa, di aver seguito i miei desideri e soprattutto orgogliosa della consapevolezza che ho acquisito, perchè io adesso e solo adesso so cosa desidero veramente e mi sento finalmente pronta per riconoscerlo nel momento in cui mi apparirà davanti.

lunedì, ottobre 01, 2012

dedicata

Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini

in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro.

C. Pavese

venerdì, settembre 28, 2012

fine settembre

Avrei voluto urlare, e ero muto;
la mia religione era un profumo.
Ed eccolo ora qui, uguale e sconosciuto,

quel profumo, nel mondo, umido
e raggiante: e io qui, perso nell'atto
sempre riuscito e inutile, umile

e squisito, di sciogliere l'intatto
senso nelle sue mille immagini....

P.P. Pasolini

venerdì, settembre 14, 2012

citazioni

- A me sembra una cosa del tutto imperfetta il cuore.

 - Lo penso anch'io. È una cosa estremamente imperfetta. Però lascia delle tracce. E noi possiamo ritrovarle, seguirle. Come si seguono le impronte lasciate sulla neve.

- E portano da qualche parte, quelle tracce?

- A noi stessi. Così funziona il cuore. Se non ci fosse il cuore, si vagherebbe senza fine.

H. Murakami - La fine del mondo e il paese delle meraviglie

venerdì, agosto 31, 2012

fine agosto

Dopo un mese in me riesplodono di nuovo parole che qui, come sempre, troveranno solo un piccolo spazio ma è cosi difficile farsi strada in mezzo a questo vortice di pensieri e di sensazioni. Eppure sento che come sempre quando arrivo troppo vicino al punto di saturazione, ho bisogno almeno di aprirla un pò questa ferita che ho in mezzo al cuore e che da lì arriva un pò dappertutto, dalla testa ai piedi, dagli occhi fino alle dita delle mani. Questo agosto è stato un mese terribile in cui per la prima volta nella mia vita ho provato sulla pelle la sensazione atroce del pericolo della perdita di chi ci ama più al mondo. Ora che il peggio sembra essere passato mi guardo indietro e mi sento cosi fortunata, riascoltare gli uccelli che cantano dalla mia finestra in quest'aria placida di fine agosto mi sembra come se mi trovassi al cospetto di tutta la bellezza del mondo. E mi sento fortunata ancor di più perchè anche quando tutto sembra crollare io non chiudo gli occhi e nuova bellezza mi investe... non importa la forma o la quantità, io sento che mi tocca, che mi chiama, che mi ascolta anche probabilmente, quando la prendo tra le mani e la interrogo sul perchè sul come e sul quando. Oggi è l'ultimo giorno di questo mese da dimenticare, ma voglio e devo salvare il suo inizio e la sua fine, perchè sono state lievi e dolci come se mi avessero prima aperto una coperta da portare durante i miei giorni di freddo atroce e poi come se in questa coperta mi avessero avvolto per farmi sentire al sicuro e prepararmi all'autunno, un autunno che io desidero e che aspetto come si aspetta una persona che si ama, perchè l'autunno è la mia stagione mentale, perchè in autunno io sono nata, perchè l'autunno mi riporta nei cinema e davanti le tazze di tè... perchè l'autunno porterà l'estate di San Martino a cui appartengo e spero mi ridarà le ali, seppur ferite, seppur dilaniate dalla brutalità e dalla cecità di chi mi ha perso con un solo gesto, assurdo, ingiusto e cosi tremendamente privo di grazia... a che serve avere la luce se poi si vive nel buio? Io non appartengo a tutto questo, io la luce la tengo stretta tra le mani per donarla non solo a me stessa ma anche a chi entra dentro la mia anima e con il proprio sorriso mi fa camminare più in alto, da dove la prospettiva delle cose è comunque e sempre una prospettiva privilegiata. E cosi domani inizia settembre e non voglio avere più paura. Io esisto.

lunedì, luglio 30, 2012

coisas pequenas

In questi giorni sto riassaporando il sapore delle piccole cose, non so se per una particolare congiuntura astrale o semplicemente per un'attitudine dell'animo che ritorna a galla e mi apre di nuovo gli occhi sul mondo. Non lo so perchè alcune volte succede ed altre volte proprio non succede ma riconosco quella sensazione e proprio per questo riconosco me stessa. Il sorriso di chi mi incontra ad un appuntamento, le telefonate di chi mi tiene nel cuore, l'amore di mia madre, le carezze grossolane e tenere di mio padre, una giornata al mare con persone speciali, il mare, qualcuno che raccoglie delle conchiglie per me, la condivisione delle cose, un viso nuovo e cosi delicato che mi parla senza parlare in un misto di luce ed ombra che combacia perfettamente con il mio. Ieri ho detto che non ho più ispirazione e che per questo non scrivo più, non è vero, perchè Elisa ha ragione, è la vita che mi ispira e sarà anche banale ma ad un certo punto arriva sempre qualcosa e qualcuno a ricordarmi la magia delle piccole cose e di quanto sia bello goderne e fare di quella magia il proprio rifugio, il proprio altare privato, la propria finestra da cui guardare ogni sacrosanta mattina che abbiamo in dono.

domenica, luglio 22, 2012

pioggia?

Oggi il cielo sta cambiando colore, dopo tanto azzurro che mi è entrato negli occhi sta lasciando il posto a nuvole bianche che presto porteranno la pioggia. L'imbrunire dell'estate mi lascia addosso sempre una sensazione estrema di dolcezza, le cicale cantano di continuo e gli uccelli cinguettano anche loro senza mai fermarsi. Che strano pensare che tutto questo loro canto sia un richiamo sessuale, ma in fondo anche noi cantiamo, magari non con la bocca, a volte con gli occhi altre volte con le parole. E' assurdo pensare che in questa aria piena di pace e di dolcezza, da una settimana esatta il sorriso di una persona meravigliosa non viva più, una persona a cui volevo molto bene e che me ne voleva, una persona a cui guardavo come ad una guida e che credeva in me. Porto ancora sul mio braccio sinistro la carezza che mi ha fatto l'ultima volta che l'ho vista non potendo mai immaginare che quella fosse l'ultima. Credo che la morte possa essere accettata solo se la si pensa come un qualcosa di assurdo che in realtà non accade, tenendola lì tra le pieghe dei giorni e del nostro quotidiano, in un cassetto che non apriamo mai. Cosi come le vite non sono tutti uguali, cosi come alcune vite sono più speciali di altre, cosi anche alcune morti sono più dolorose di altre. Guardo fuori dalla mia finestra la distesa di verde del mio giardino e cerco di respirare la pace. Una pace che raggiunge la mia tristezza e la mitiga, una pace che raggiunge anche la mia gioia che nasce quando incontro nuovi sorrisi in cui mi riconosco e quelli vecchi che diventano più familiari e mi entrano sempre un pò più dentro. Gli antidoti per combattere il buio esistono ed io so dove trovarli. 

domenica, luglio 01, 2012

io ti tocco. comunque.

Dalla mia stanza si sentono i gabbiani. Da tutte le stanze della mia vita si sentono sempre i gabbiani. Salerno, Barcellona, La Coruña, Dublino, Napoli. Come un destino, come un segno di riconoscimento. In perpetuo volo. Come loro anche io sospesa tra la quiete marina e la burrasca. Forse è il mare che ci unisce perchè come loro anche io cerco l'acqua come un unguento miracoloso che rigenera ogni volta e fa ritornare alla vita. Soprattutto quando le parole finiscono e rimangono mute, conficcate in fondo alla gola come fossero vetro che qualcuno ti ha scagliato nella bocca e negli occhi, con tutta la violenza del mondo, una violenza che non capisci e che ti lascia scioccata ed inerme perchè la tua unica colpa è stata quella di voler fare di quella violenza la tua tenerezza. Le mie mani contro le tue mani prima appiglio e rifugio ora catene che mi scagli addosso mentre io ti chiedo un sorriso.

mercoledì, giugno 20, 2012

quasi estate, quasi un anno fa.

Accade che le affinità d'anima
non giungano ai gesti e alle parole ma
rimangano effuse come un magnetismo.
É raro ma accade. Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio.
Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di
essere sempre assente perché
solo così si manifesta la tua magia.
Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno,
sempre nel vuoto: in quello che
anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi
che presidiano il tuo lontano focolare,
strani multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era. Ignoro se
la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari.
Di me, di te tutto conosco,
tutto ignoro.         - Eugenio Montale -

domenica, maggio 27, 2012

l a r i s p o s t a

e le parole sono sassi e me le sono messi in tasca come vuoi che riesca  a dirti quanto pesano i silenzi... che voglio te e voglio te.. che voglio te.. che voglio te, che voglio te... che voglio te... che voglio te...


martedì, maggio 22, 2012

Pioggia.

Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. 
Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.
- Antoine de Saint-Exupéry - 

mercoledì, maggio 02, 2012

qualcuno con cui correre

Oggi non riesco a fare nulla, nessuna voglia voglia di leggere, nessuna voglia di studiare, nessuna voglia di vedere film, nessuna voglia di parlare al telefono. Però ascolto musica e aspetto di andare al cineforum. E' una strana sensazione di insofferenza che non mi prendeva da parecchio tempo e che di solito non mi appartiene. Mi interrogo sulle sue ragioni, in parte le conosco e so da dove viene tutta questa energia implosa e soprattutto so dove vorrebbe andare ma mi rendo conto che non sempre è facile canalizzare, trovare scorciatoie e guardare il panorama da un altro punto, diverso da quello che avresti voluto e che vorresti, più laterale, più nascosto rispetto al belvedere cosi ambito e sognato. Stefano mi ha raccontato che Simone vuole sempre correre e che lui non sempre ce la fa a stargli dietro. Mentre mi parlava mi è venuto in mente un libro di David Grossman che non ho mai letto ma che mi ha sempre colpito per il titolo: Qualcuno con cui correre. Ecco, questa inquietudine è tutta nella corsa ma le ginocchia sbucciate mi costringono a stare immobile ed aspettare che si sanino le ferite.. ma io questa volta non ho più pazienza, questa volta voglio solo correrti incontro e stringerti a me.

martedì, maggio 01, 2012

primo maggio

Oggi è arrivato maggio ed ha portato un cielo cosi azzurro che a guardarlo a testa in giù ti sembrava quasi di toccarlo con le dita dei piedi tanto riempiva ogni cosa. La mia stanza inizia ad essere calda e accogliente. Ho talmente tanto da studiare che non so nemmeno da dove cominciare e questa voglia di calore, di sole e di mare mischiata alla voglia sempre più grande di te mi spezza in due e non mi fa respirare.

venerdì, aprile 27, 2012

" e ci cadevano in testa le stelle inchiodate male.."

Oggi l'estate si è annunciata senza timidezza, attraverso una primavera esplosa come una stella troppo vicino alla crosta terrestre. Napoli era bellissima e mi ha fatto piangere perchè la bellezza non condivisa ti ferisce, come quando sfogliando le pagine di un libro ti tagli con la carta perchè la carta non è un coltello e non ti aspetti che ti faccia del male cosi come non mi aspettavo che i tuoi occhi potessero ferirmi, quegli stessi occhi cosi caldi in cui tante volte mi ritrovavo quando mi sentivo persa e in cui mi rifugiavo quando avevo freddo. Ieri ti ho incontrato e mi hai ferito con quegli stessi occhi cosi pieni di calore che brillavano quando mi guardavano. Ho desiderato talmente tanto incontrarti tra la gente ed alla fine è successo. Non so quante volte ho camminato per strada cercandoti, sperando di trovare il tuo viso tra tutti gli altri... E come sarebbe bello se bastasse desiderare perchè le cose accadano. Desiderare un tuo abbraccio, desiderare le tue labbra, desiderare i tuoi capelli tra le mie mani, desiderare di essere compresa, di essere capita, desiderare cancellare tutte le false idee ed i fraintendimenti. Desiderare i tuoi occhi su di me. Desiderare di spalmarmi sulla tua mente come recitava una poesia di Suzanne Vega che ti lessi al telefono tanto tempo fa. Desiderare il tuo sesso contro il mio per tornare ad essere libera insieme a te.

lunedì, aprile 02, 2012

e come sempre arriva la sera.

La scorsa notte ho sognato che qualcuno mi amava. Recita cosi il titolo di una bellissima canzone degli Smiths. E forse stanotte sognerò che quel qualcuno mi ama, con gli occhi, con la bocca, con tutto il corpo. Ora che i lineamenti hanno ripreso di nuovo forma e sono più vividi che mai. Mi butto nei sogni, mi avvalgo della facoltà di sognare perchè nessuno, nemmeno tu, può impedirmi di farlo. Ed anche nei sogni mi aggrappo come sempre ai tuoi capelli, ancora più belli di prima, ancora più neri, ancora più forti, ancora cosi pieni della tua pregnante personalità che più mi allontana e più mi lega a te, perchè riesco a sentirti anche al buio, anche dal silenzio, anche da cosi lontano.

lunedì, marzo 26, 2012

un anno fa, qui.

Un anno fa verso quest'ora venivo in stazione a prenderti, come sempre trepidante sul binario quando riuscivo a trovare parcheggio e correre ad abbracciarti come fosse la scena di un film. Lo ricordo perchè era il mio onomastico ed il compleanno di Alberto. C'era anche Laura ed insieme andammo tutti e quattro a prendere un caffè. Mi sentivo cosi orgogliosa di presentarti a loro due che erano e sono due delle persone che voglio più bene al mondo, due di quegli amici che, come per i tuoi, si contano sulle dita di una mano. Poi andammo a mangiare una pizza, io e te e passammo la serata guardandoci e parlandoci, tu con quel sorriso stampato che non ti toglievi mai dalla faccia quando ti parlavo ed io con una grande emozione dentro che faceva a pugni con il mio passato per uscire interamente allo scoperto e darsi totalmente a te. Oggi sei da tutt'altra parte, in un posto dove a me non è dato entrare perchè non mi guardi più con quel sorriso ed anzi se forse mi avessi di fronte non mi daresti altro che indifferenza, per quanto mi possa sembrare assurdo. Qualche giorno fa, dopo otto mesi, ho finalmente trovato il coraggio di chiamarti e tu mi hai detto che la mia telefonata era inaspettata. Inaspettata, come avrei voluto che anche per me lo fosse! Oggi pensandoci, ancora non ci credo che ho avuto il coraggio di telefonarti e di chiedere di incontrarci. Tu non capisci perchè io voglia vederti e mi dici che tu non senti assolutamente l'esigenza di un incontro con me e che nei tuoi occhi leggerò il nulla. Sono disposta a leggerlo questo nulla pur di ritrovare anche solo per un attimo la tua figura, il tono della tua voce, le tue labbra, sfiorare il tuo odore, le tue mani e sono sicura... anche il tuo sorriso. E dentro di me urla la grande incomprensione che continua tra le nostre anime, perchè dopo averti sentito al telefono e parlato per ore penso sempre di più che tu mi parli di una persona che non sono io, che non hai capito i miei gesti, che tutto è stato frainteso ed interpretato nel modo sbagliato. Mi diresti che è il tuo modo e tanto basta per te. Avresti ragione, solo con la differenza che la persona di cui mi parli e contro cui scagli la tua indifferenza, te lo giuro, non sono io e non potrei mai esserlo.

martedì, febbraio 21, 2012

pomeriggi

Oggi, all'improvviso, mi ha preso una grande tristezza. Guardavo un film con Vincent Gallo ma non mi piaceva, mentre cercavo di organizzare un minimo di studio per i prossimi concorsi all'Università e preparare la lezione di italiano ai singalesi. Inizio giovedi ma è un inizio cosi vuoto senza di te, senza potertene parlare, senza poterlo condividere. Nei miei sogni ti vedo all'angolo di via Roma che vieni a prendermi, che mi aspetti nel tuo cappottino che io vedo verde e tu invece lavagna... anche se è una scena che non è mai successa ma in questo momento è il mio sogno più grande. Immagino mille cose di ogni tipo in questi ultimi tempi, in cui il desiderio di te diventa sempre più forte, come se qualcuno avesse capovolto me stessa ed il tempo e tutto scorre al contrario, i miei desideri, il mio corpo, i miei pensieri. Non faccio che chiedermi come invece scorri tu, se scorri o se soltanto stai cercando di uscire dalla tua gabbia di studio e tutto il resto lo hai messo da parte come se non ti appartenesse. Mi sento finalmente pronta a fare un qualcosa che ho rimandato da mesi ma questo non rende il compito più facile, anzi.... ma non posso più andare indietro nè avanti ed ho bisogno di abbracciarti per rinascere o per morire.

domenica, febbraio 12, 2012

Avanzate, ascoltate

Anime, avanzate 
voltate le spalle al puro mondo 
l'errore rende liberi 
soltanto se libera e' la grazia di camminare verso le saline
e a piedi nudi non sentire il male 
e guardare l'orizzonte  

anime, avanzate
lasciate che vi accarezzino le ciglia dell'amore 
ed i ricordi che bruciano in petto 
e non dimenticate le parole degli occhi, 
degli ultimi respiri e cominciate a respirare  
e a illudermi di apprendere la verita' dagli uomini
e a illudermi e difendermi dalle pazzie degli uomini  

anime, ascoltate 
lasciate le menzogne agli uomini 
e le poesie alle ombre come visioni colte con fatica 
eliminate la speranza che serve solo a lamentare il limite 
e a comprare i sogni  

anime, avanzate 
cogliete i fiori ed adornatevi 
tingetevi le labbra così che possa riconoscervi 
e sussurrate al vento il vero amore 
che i figli possano abbracciare i padri 
e tornare a vivere e a scegliere  
e a illudersi di apprendere la verita' dagli uomini 
e a illudersi e difendersi dalle pazzie degli uomini  

navi senza vento nell'oceano senza fine 
chiedono alle stelle di trovare posizione 
navi senza vento nell'oceano senza fine 
chiedono alle stelle di tornare a navigare  

e a illudersi di apprendere la verita' dagli uomini 
e a illudersi e difendersi dalle pazzie degli uomini

Paolo Benvegnù

cercandoTI

pioggia

Vorrei scriverti chilometri di poesie. 
Inscenare uno spogliarello ridicolo solo per sentirti ridere e massacrarti di baci.

lunedì, febbraio 06, 2012

La stazione della città di N. .....un anno dopo.

La stazione

Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.

Eri stato avvertito

con una lettera non spedita.

Hai fatto in tempo a non venire

all'ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.

E' scesa molta gente.

L'assenza della mia persona

si avviava verso l'uscita tra la folla.

Alcune donne mi hanno sostituito

frettolosamente
in quella fretta.

A una è corso incontro

qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.

Si sono scambiati

un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.

La stazione della città di N.

ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.

L'insieme restava al suo posto.

I particolari si muovevano
sui binari designati.

E' avvenuto perfino

l'incontro fissato.

Fuori dalla portata

della nostra presenza.

Nel paradiso perduto

della probabilità.

Altrove.

Altrove.
Come risuonano queste piccole parole. 


Wislawa Szymborska

domenica, gennaio 08, 2012

domenica pomeriggio

Sempre questa sensazione di inquietudine

Di attesa d’altro.


Oggi sono le farfalle e domani sarà la


tristezza inspiegabile,


la noia o l’ansia sfrenata


di rassettare questa o quella stanza,


di cucire,andare qua e là a fare commissioni,


e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,


creare la mia felicità con


ingredienti da ricetta di cucina,


succhiandomi le dita di tanto in tanto,


di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,


che sono un barile senza fondo,


sapendo che “non mi adeguerò mai”,


ma cercando assurdamente di adeguarmi


mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,


si dilatano come pori infiniti


in cui si annida una donna che avrebbe


voluto essere


uccello, mare, stella,


ventre profondo che dà alla luce Universi


splendenti stelle nove…


e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,


bianchi bioccoli di cotone,

raffiche di poesie che mi colpiscono


tutto il giorno e


mi fanno desiderare di gonfiarmi come un


pallone per contenere


il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare


ovunque, vivendo mille e una vita differente…


Ma devo ricordarmi che sono qui e che


Continuerò


ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,


a cucirmi un vestito di sole,


di luna,il vestito verde color del tempo


con il quale ho sognato di vivere


un giorno su Venere.

GIOCONDA BELLI

martedì, gennaio 03, 2012

"Impregnarti i capelli di tutte le parole trattenute, sospese nell'aria, nel tempo.."

Quando ti penso non mi figuro il tuo viso ma i tuoi capelli. I tuoi capelli e le tue labbra. Stanotte avevo caldo sotto le coperte ed ho iniziato a sudare e mi piaceva, era quasi doloroso ma riuscivo a sentire una sorte di piacere in quello sporcarsi della carne e dico carne e non dico pelle perchè pensavo a te. Il mio corpo senza di te è pelle ma il mio corpo insieme a te è carne, anche se non c'eri, anche se nel tuo letto tu non sudavi e non mi immmaginavi. E mi sono ricordata di quando giusto un anno fa ci abbracciavamo sotto lenzuola fradice come mai mi era capitato. Quella lenzuola fradice sono un ricordo che non va via e i numeri che ti dicevo mentre giocavo con le decine e poi dopo mille si perde il conto... cosi ti dicevo e chissà se ne te ne ricordi, ma sì che te ne ricordi. Quella notte non abbiamo fatto l'amore, tremavo e piangevo perchè il dolore di scoprire un nuovo corpo era più forte del piacere che pure mi suscitavi e a cui poi non ho potuto resistere a lungo, che poi non è che volessi resistere, avevo solo bisogno del mio tempo che tu mi hai dato, il tempo di conoscere le tue braccia, le tue gambe, la tua pancia, le tue spalle. Potrei ripetere a occhi chiusi il primo gesto con cui ti ho afferrato e la sorpresa e la magia di modellare quel mio gesto su di te. Quasi di nascosto ti ho baciato e tu forse non te l'aspettavi.. lo desideravi questo è certo. Non dimenticherò mai il momento in cui mi hai chiesto di baciarti ancora, come prima, ma con un bacio più lungo. Credo sia una delle cose più belle che mi abbiano detto nella mia vita. Ed io ho esaudito subito quel tuo desiderio che era anche il mio ed è da quel bacio credo  che sia cominciato tutto.. le tue labbra sono state un'epifania, una rivelazione. Non ho mai baciato labbra più belle delle tue e non credo sarà cosi facile incontrarne altre altrettanto generose, prorompenti, così eleganti. Per questo quando ti penso non mi figuro il tuo viso ma le tue labbra cosi meravigliose immaginando le mie dita che ne disegnano i contorni ed immaginando mille altre cose. Le tue labbra ed i tuoi capelli. I tuoi capelli cosi forti e neri come la pece, i tuoi capelli a cui mi aggrappavo.. e quando lo facevo mi sembrava come se non potessi mai cadere perchè mi trasmettevano tanta forza. I tuoi capelli e le tue labbra che se avessi potuto avrei mangiato ogni giorno a colazione. Di notte quando non dormo metto il braccio dietro la testa come se tu fossi ancora accanto a me e mi preparassi ad accoglierti sul mio seno. Resto qui con il braccio piegato a tenermi il capo, devo pur trovare un equilibrio senza più i tuoi capelli a sorreggermi. Ed oggi il mio corpo è solo carne, la pelle è per chi non ti desidera ed io sto morendo dal desiderio di te.

lunedì, gennaio 02, 2012

scriverti

Scrivere, scriverti, ritrarti. 
Impregnarti i capelli di tutte le parole trattenute, 
sospese nell'aria, nel tempo, in quel ramo di cortés 
carico di fiori gialli la cui bellezza mi fa rizzare i capelli 
quando scendo sola per strada pensierosa. 
Definire il mistero, il momento preciso della scoperta, 
l'amore, 
questa sensazione d'aria compressa dentro il corpo sinuoso,
l'esplosiva felicità che mi fa piangere e mi colora
gli occhi, la pelle, i denti, mentre divento
fiore, edera, castello, poesia, tra le tue mani che mi
accarezzano e mi sfogliano, facendo sorgere parole,
sconvolgendomi tutta, grondante del mio
passato, della mia infanzia, di ricordi felici,
di sogni, di mare che si infrange
contro gli anni, sempre
più bello e più grande,
più grande e più bello.

Come posso ghermire l'illusione, stringerla tra le mani e
liberarla davanti a te come una colomba felice
che voli via
a scoprire la terra dopo il diluvio; scoprirti fin
nelle pieghe più sconosciute, impregnandomi di te
lentamente, come una carta assorbente,
perdendomi,
perdendoci tutti e due, nel mattino in cui
abbiamo fatto l'amore
con tutto il sonno, l'odore, il sudore della notte
salata sui nostri corpi, inzuppandoci d'amore,
facendolo grondare in grandi immense onde,
immergendoci nell'amore, bagnandoci con
l'amore che ci
soverchia

Gioconda Belli

Informazioni personali

La mia foto
Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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