ed è forte quello che ho dentro distante dalla mediocrità, ho inseguito il rumore assordante per non sentirla...
martedì, settembre 19, 2006
già settembre
Settembre mi fa venire in mente molte parole, molte immagini, sensazioni, persone vicine e lontane. Settembre segna il confine tra l’estate e l’autunno, ovvero due stagioni che amo per motivi esattamente opposti. A volte vorrei che i mesi, certe atmosfere, si potessero saggiare. Avvicinarci la punta della lingua come quando non si è sicuri di aver preso il barattolo del sale o dello zucchero, e sentirne cosi il sapore e poterlo fissare nella propria mente proprio come fosse un qualcosa di corporeo. In questi giorni pensavo che un settembre fa riprendevo la mia vita italiana dopo la parentesi catalana. Sono cambiate un bel po’ di cose dentro e fuori di me e allo stesso tempo molte cose sono rimaste uguali. Ho conosciuto delle persone nuove e molte nuove persone. Qualcuna l’ho messa da parte o almeno ci ho provato. Mi piace quando tutta la vita intorno si muove qualunque sia la direzione. Cinque anni fa avevo i capelli lunghi. Durante tutto questo tempo li ho tagliati o lasciati crescere senza un criterio preciso, ma solo seguendo i capricci del momento. Ho deciso che ora non li taglierò per un bel pò. Può sembrare una decisione futile, banale, insignificante, ma per me è il simbolo di un mio cambiamento, di uno stato d’animo più certo e meno precario. Circa due mesi fa ero in un bar libanese sulla rambla del Raval, in quel di Barcelona, con mia cugina Eloisa. Parlavamo di inquietudine, della sua presenza e della sua mancanza. E di questi due stati insieme. Sento che in questo ultimo anno la mia inquietudine si è trasformata, assumendo colori più morbidi e forse anche più dolci. Dovrei forse dire più maturi? Non lo so, so solamente che posso guardare avanti e non avere paura. Domani sicuramente cambierà, ma per oggi sono felice di poter afferrare questo arcobaleno dentro di me.
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