lunedì, dicembre 14, 2009

cecità

A volte mi prende una grande tristezza. Comincia già al mattino, quando mi giro nel letto e non riesco ad alzarmi. Certe frasi dette da chi mi è amico mi rivelano la verità, seppur io la conosca da sempre ma chissà perchè combatto testardamente per cercare di cambiarla. Ma la tristezza non è mia, si riflette dentro di me ma arriva da lontano. La mia sofferenza più grande non arriva mai da me stessa, ma sempre da ciò che amo. Non riesco ad accettare l'idea che ciò che di bello c'è in un'anima sia destinata a sprofondare nelle sabbie mobili. Ma che posso fare io di fronte all'immobilità? Io non ho la facoltà di cambiare le cose, se non le mie. E vorrei non soffrire più per tutto questo buio, non pensare più alla miseria che sta dietro a tutto questo. Ma mi chiedo se ne sarò mai capace, se davvero un giorno riuscirò a fare finta che tutto sia splendente e perfetto, come tanti prima di me hanno fatto. Probabilmente no, perchè se cosi fosse dovrei cambiare nome, sangue ed anima.

5 commenti:

19Ager55 ha detto...

Forse il cambiamento è possibile anche se hai una tua identità. A volte mi accorgo di cambiamenti senza che possa dire cosa sia stato e forse nel momento stesso che parlo l'inconscio vorrebbe far marcia indietro. Saluti

Manuela ha detto...

Infatti... sono perfettamente d'accordo... il problema è proprio l'identità. Io sento di averne sempre avuta una e di non averla mai tradita, al contrario, sfamata e amata. Grazie per le tue parole.

Anonimo ha detto...

No, non è necessrio cambiare te stessa. Dovresti solo canbiare punto di vista. Puoi essere felice: ed allora c'è un modo di pensare opportumo; oppure essere infelice: ed allora assumere che le cose vanno guardaste come se fossero al buio. Perdiona la banalità: ma se decidi di vedere il bicchiere mezzo vuoto, di che ti lamenti?

ahmad46 ha detto...

Sono l'Anonino precedente. Volevo aggiungere che chi ti scrive è felice, sereno se preferisci.Ma ti assicuro che avere la percesione non condizionata del proprio esistere, dell'esostere, è indicibile.

Anonimo ha detto...

19ste55 forse hai le idee poco chiare - e ti chiedo venia -su chi, in te vive e perché lo fa. E poi che significa vivere, perché li si fà, quale è lo scopo di esere in molti ed averve consapecolezza..etcc.

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Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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