ed è forte quello che ho dentro distante dalla mediocrità, ho inseguito il rumore assordante per non sentirla...
giovedì, maggio 31, 2007
lunedì, maggio 28, 2007
martedì, maggio 22, 2007
you are perfect for Greenwich Village
Anthony Pape, il mio nuovo alunno italo-americano osserva con aria incuriosita e perplessa la mia maglietta blu con tanto di lavatrice stampata sopra e mi dice che sono perfetta per il Greenwich Village di New York. I Sonic Youth non sono roba per lui. Lo vedo più orientato verso una musica nazional-popolare, ma mi chiedo che tipo di musica nazional-popolare possa esserci in Florida.
Domani finalmente in viaggio.
Domani finalmente ritorno a volare.
Domani finalmente in viaggio.
Domani finalmente ritorno a volare.
lunedì, maggio 21, 2007
domenica, maggio 20, 2007
anche questa mattina
Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si son buttati addosso a me alla rinfusa
la luce d’argento annerito della lampada
mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d’albergo e questo paese nemico
la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta
mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.
Nazim Hikmet
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si son buttati addosso a me alla rinfusa
la luce d’argento annerito della lampada
mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d’albergo e questo paese nemico
la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta
mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.
Nazim Hikmet
venerdì, maggio 18, 2007
i miei pensieri sono tutti sensazioni
Sono un guardiano di greggi.
Il gregge è i miei pensieri
e i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con le mani e con i piedi
e con il naso e la bocca.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo
e mangiare un frutto è sentirne il sapore.
Per questo quando in un giorno di calore
mi sento triste di goderlo tanto,
e mi stendo completamente sull'erba,
e chiudo gli occhi caldi,
sento tutto il mio corpo disteso sulla realtà,
so la verità e sono felice.
Fernando Pessoa
Il gregge è i miei pensieri
e i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con le mani e con i piedi
e con il naso e la bocca.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo
e mangiare un frutto è sentirne il sapore.
Per questo quando in un giorno di calore
mi sento triste di goderlo tanto,
e mi stendo completamente sull'erba,
e chiudo gli occhi caldi,
sento tutto il mio corpo disteso sulla realtà,
so la verità e sono felice.
Fernando Pessoa
mercoledì, maggio 16, 2007
il giro d'Italia a Salerno
Il ripetersi degli stessi gesti e delle stesse abitudini a volte mi dà sicurezza e mi fa sentire protetta. Alzarmi quasi sempre alla stessa ora, mettere la macchinetta del caffè sul fuoco, salutare ogni mattina la signora del piano di sotto, fare un cenno con la mano al ragazzo del bar sotto casa, fare la stessa strada, passare in mezzo la villa comunale, leggere le stesse scritte sui muri, arrivare in accademia, salutare la portiera che è puntualmente sull'uscio del palazzo, prendere l'ascensore e premere sul 3, salutare Keiko che è in segreteria, scambiare qualche battuta con i miei colleghi, entrare in classe e cominciare la lezione sperando che arrivino presto le 11 per la pausa caffè al bar sotto la scuola. Tutto questo ripetersi di gesti a volte mi trasmette una tale serenità che arrivo addirittura a sentirmi felice. Ma ci sono giorni in cui tutto questo mi getta nello sconforto più totale, all'improvviso, di colpo, mi fa sentire triste mortalmente triste così triste che mi è parso di non poter vivere un altro giorno ancora, e non perché potessi morire o uccidermi, ma solo perché sarebbe stato impossibile vivere il giorno dopo e terribilmente inadeguata a questo mondo quando, scendendo al bar, mi accorgo che il sottobosco di questo palazzo è eccitato per la novità che tra poche ore arriverà a rompere la monotonia delle solite giornate e cioè il passaggio del giro d'Italia, con tanto di strade tirate a lucido, vigili che vigilano e che comunicano freneticamente con i loro colleghi dall'altro lato della città (volante uno volante due) e il furgoncino con l'altoparlante che passa per pubblicizzare la vendita del kit del giro d'Italia a soli 3 euro e che simula anche la vendita del suddetto kit a sedicenti madri che fanno felici i loro bambini (si, solo 3 euro, grazie a lei signora, buona giornata!). Osservandoli, osservando soprattutto Vittorio e sua madre, rispettivamente portiere figlio e portiere madre, incredibilmente affaccendati nel parlare con la clientela abituale del bar Portorico riguardo all'ora del passaggio e di vicende affini a questo evento, mi sforzo di vedere anche io la vie en rose, ma proprio non ci riesco e poi a pensarci bene io magliette rosa non ne ho mai avute. Ne ho di nere, a iosa, di rosse e di verdi, anche se ultimamente ho comprato due carinissime magliette a righe, una gialla ed un' altra arancione. Si, a pensarci, nonostante i miei momenti di sconforto cosmico, ultimamente ho molte sfumature di colori splendenti sulla mia tavolozza. E voglio stare attenta a comprarne di nuovi prima che mi finiscano, perchè i miei quadri non resteranno mai appoggiati ad una parete, dietro una porta che non si apre mai.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo.
martedì, maggio 15, 2007
amo in te
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
Nazim Hikmet
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
Nazim Hikmet
giovedì, maggio 10, 2007
dedicata (a chi non dimentica e a chi incomincia a ricordare)
Sconosciuto che passi!
non sai con quanto desiderio io ti guardo,
tu devi essere colui che io cercavo,
o colei che cercavo (mi arriva come da un sogno),
certamente ho vissuto in qualche luogo
una vita di gioia con te
tutto è ricordato,
mentre passiamo l’uno vicino all’altro,
fluido, amorevole, casto, maturo,
sei cresciuto con me,
sei stato ragazzo o ragazza con me
io ho mangiato e dormito con te,
il tuo corpo è diventato qualcosa
che non appartiene soltanto a te,
né ha lasciato che il mio restasse mio soltanto,
mi hai dato il piacere dei tuoi occhi,
del tuo volto, della tua carne,
mentre io passo, tu ne prendi in cambio
dalla mia barba, dal mio petto, dalle mie mani
non devo parlarti,
devo pensarti quando seggo da solo
o veglio la notte da solo,
devo aspettarti,
non dubito che ti incontrerò ancora,
e a questo devo badare,
di non perderti.
Walt Whitman
in certi giorni mi capita di rileggere vecchie poesie che non leggevo da anni, che spesso mando a memoria, soprattutto quando voglio dedicarle a qualcuno che me le richiama alla mente... un paio di mesi ho pensato spesso a questa, una di quelle che non rileggevo piu' da molto tempo..
ricordo perfettamente l'ultima volta in cui l'ho dedicata a qualcuno, all'incirca quattro anni fa (chissa' se il ricordo e' ricambiato)... ed ogni volta non posso fare a meno di pensare a quante poche siano le persone che mi spingono a determinati pensieri, a versi come a questo devo badare, di non perderti... a volte provo tristezza per i tradimenti altrui di certi pensieri, ma quando penso a quello che ricomincio nuovamente a provare dopo tanto tempo, non posso che essere orgogliosa di me stessa, di quello che riesco a sentire e a come lo sento, e del mio modo di ricominciare a credere nella bellezza delle cose (che non sempre ama nascondersi e se lo fa in fondo e' perche' vuole essere trovata).
non sai con quanto desiderio io ti guardo,
tu devi essere colui che io cercavo,
o colei che cercavo (mi arriva come da un sogno),
certamente ho vissuto in qualche luogo
una vita di gioia con te
tutto è ricordato,
mentre passiamo l’uno vicino all’altro,
fluido, amorevole, casto, maturo,
sei cresciuto con me,
sei stato ragazzo o ragazza con me
io ho mangiato e dormito con te,
il tuo corpo è diventato qualcosa
che non appartiene soltanto a te,
né ha lasciato che il mio restasse mio soltanto,
mi hai dato il piacere dei tuoi occhi,
del tuo volto, della tua carne,
mentre io passo, tu ne prendi in cambio
dalla mia barba, dal mio petto, dalle mie mani
non devo parlarti,
devo pensarti quando seggo da solo
o veglio la notte da solo,
devo aspettarti,
non dubito che ti incontrerò ancora,
e a questo devo badare,
di non perderti.
Walt Whitman
in certi giorni mi capita di rileggere vecchie poesie che non leggevo da anni, che spesso mando a memoria, soprattutto quando voglio dedicarle a qualcuno che me le richiama alla mente... un paio di mesi ho pensato spesso a questa, una di quelle che non rileggevo piu' da molto tempo..
ricordo perfettamente l'ultima volta in cui l'ho dedicata a qualcuno, all'incirca quattro anni fa (chissa' se il ricordo e' ricambiato)... ed ogni volta non posso fare a meno di pensare a quante poche siano le persone che mi spingono a determinati pensieri, a versi come a questo devo badare, di non perderti... a volte provo tristezza per i tradimenti altrui di certi pensieri, ma quando penso a quello che ricomincio nuovamente a provare dopo tanto tempo, non posso che essere orgogliosa di me stessa, di quello che riesco a sentire e a come lo sento, e del mio modo di ricominciare a credere nella bellezza delle cose (che non sempre ama nascondersi e se lo fa in fondo e' perche' vuole essere trovata).
martedì, maggio 08, 2007
vicini per chilometri...vicini per stagioni
Fuori c'è una luce bellissima e fiera.
La dolcezza di certe stagioni e di certi angoli di questa città a volte mi lasciano senza parole... quelle che non trovo quando la felicità ritorna e tutto ricomincia a brillare. Ed è allora che ricomincio a leggere vecchie poesie e a riascoltare musica, cosi come facevo un tempo. E tutto ricomincia a girare, anche nei momenti di malinconia... anche quando l'aria nell'aria diventa oro che sfiora le dita e tu hai paura di afferrarla.
La dolcezza di certe stagioni e di certi angoli di questa città a volte mi lasciano senza parole... quelle che non trovo quando la felicità ritorna e tutto ricomincia a brillare. Ed è allora che ricomincio a leggere vecchie poesie e a riascoltare musica, cosi come facevo un tempo. E tutto ricomincia a girare, anche nei momenti di malinconia... anche quando l'aria nell'aria diventa oro che sfiora le dita e tu hai paura di afferrarla.
mercoledì, maggio 02, 2007
ma tu hai voglia di rinascere o è solo che non sai come finire?
Ieri pomeriggio e ieri sera ho guardato un pò il concerto del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma. Guardavo i visi dei ragazzi che ballavano e cantavano tra il pubblico e ho sentito un colpo al cuore. Penso di essere stata in quella piazza almeno cinque o sei volte, dal 1997 in avanti. Ma a pensarci bene in questi ultimi dieci anni sono stata in molti posti ed in molte piazze. Ieri sera verso le nove ho riascoltato quella voce attraverso cui ho donato a me stessa tanta vita, ma l'emozione, quella, l'ho lasciata in qualche piazza dove ho dormito in questi ultimi anni, al nord al sud o al centro fa lo stesso. Ma una piccola lacrima di commozione mi è scesa un pò dopo, quando sul palco sono saliti gli Afterhours. Anche se per solo dieci minuti, mi hanno svegliata.. catapultandomi nelle stesse piazze di cui sopra. Si, di loro concerti ne ho visti abbastanza.. ma non erano loro che mi suscitavano emozione... erano le loro canzoni, quelle coperte di linus che ho indossato insieme a tanti amici per tanti anni, come un corrimano a cui ci siamo aggrappati quando salivamo scale troppo ripide, come ombrelli che usavamo per ripararci dalla pioggia, come bandiere che sventolavamo per ingannare le ore di attesa, quasi a dire che noi certe parole le portavamo addosso proprio come un vessillo. E già, tutto fa un pò male....
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- Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]
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