sabato, ottobre 14, 2006

honey

L'altro giorno per andare in accademia ho indossato la mia maglietta blu dei radiohead, quella con dietro la scritta "uk not ok". Ricordo ancora perfettamente quando la comprai. Era il millenovecentonovantotto, avevo ventitrè anni ed ero a Madrid per il progetto erasmus. Il tour era quello di Ok Computer. Il concerto lo vidi con due ragazzi italiani che a malapena conoscevo e ricordo che la sera tornando a casa stavo perdendo l'ultima metropolitana ed ero angosciata dall'idea di restare per la strada tutta la notte, perchè non avevo nemmeno i soldi per fare una telefonata a chi abitava con me. Quella paura mi restò addosso per parecchio tempo, ma insieme alla paura mi rimase addosso anche la bellezza di quel concerto. Non ho mai più visto i radiohead dal vivo, ci sono andata vicina molte volte, soprattutto dopo Kid A che ho ascoltato fino alla nausea. Marco, il mio alunno anglo-toscano, studente di filosofia, l'altro giorno ha apprezzato molto la mia maglietta e così ci siamo incontrati sulla stessa onda. Mi dice che a lui sembra strano vedere che gli italiani ascoltano la musica inglese e chissà forse sarebbe lo stesso per me se scoprissi che lui ascoltasse i gruppi italiani che piacciono a me.
Ieri, durante la pausa, mi ha invitato a prendere il caffè (poi in realtà abbiamo preso due cappuccini) e alla domanda su quale fosse il mio album preferito io ho detto Ok computer, lui Pablo Honey. Ed ora mentre scrivo ascolto il suo album preferito, non ricordavo che fosse cosi bello e probabilmente ha ragione Marco a dire che è il migliore, è sicuramente molto più rock e forse più spontaneo. Non lo so, certe volte quando mi capita di riascoltare dischi che non ascolto da anni, mi sembra di sentirli per la prima volta, un tuffo a caduta libera indietro nei miei vent’anni o giù di lì e certe volte mi sento come spaesata, quasi come se non mi aspettassi di tornare cosi all’improvviso nei miei ricordi cosi perfettamente limpidi e reali.

Oggi è sabato, sono le quattro del pomeriggio e fuori c’è un sole meraviglioso. Se non fossi così pigra quanto sono me ne andrei in bici a fare un giro al mare o scenderei per andare da qualche amico a prendere un caffè (mi è finito anche il gas e sto sostituendo il caffè con un bicchiere ghiacciato di amaro del capo). Penso a chi mi manca, a chi vorrei fosse qui con me, a chi vorrei raggiungere e a chi vorrei che mi raggiungesse.
Odio le distanze e amo il coraggio, ma non so se ho sempre la voglia e la forza di combattere.

5 commenti:

fabilunablu ha detto...

..basta ammazzare un po' la pigrizia e correre a fare un biglietto del treno a volte.. ci sono persone che si lasciano andare solo perchè credono di non aver tempo ... a me manca condividere l'autunno con alcuni amici.. un bacio

my blog ha detto...

Ciao,
che bravi i radiohead,
ache per me il loro album migliore rimane ok computer,
forse perchè li ho scoperti con quell'album, ma quando sento paranoid android o karma police i ricordi vanno a mille.
Ma se devo dire la verita forse la canzone che preferisco è Creep, è qualcosa di unico.
passa a trovarmi.
ciaoooooo

Anonimo ha detto...

The Bends tutta la vita.
Sai come la penso, da Ok in poi hanno avuto la svolta pinkfloydiana ed io, si sa, detesto i pinfloi.
E poi Fake Plastic Trees mi lascia sempre a nuotare in un mare di lacrime (cosa che in questo attuale periodo della mia vita avviene alquanto spesso, tra l'altro).

Manuela ha detto...

innanzitutto ben tornato da queste parti... non potendoti vedere praticamente più almeno ti leggo... (!).. e poi...curioso... anche la mia prima risposta è stato "the bends" e poi pensandoci su, ho detto "Ok computer" pensando più che altro a quello che ha significato per me..quindi alla fine direi tutte e due, ma con significati diversi.. perchè in fondo ogni cosa acquista significato in base a quello che ha rappresentato per noi....

Anonimo ha detto...

Solo perchè non lascio commenti non vuol dire che non passo ;)

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Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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