La domanda di Betta mi prende in contropiede e non so che rispondere. Abbozzo un timido si, ma non tanto, non più come quando ero ragazzina...cioè... più piccola... ma che dico? Ho scritto fino a qualche anno fa e non ero ragazzina. Non vedevo Betta da un bel pò e ieri sera la incrocio dieci secondi dopo aver salutato Antonella. La fiera del commercio equo e solidale nella piazzetta di Torrione è una specie di ritrovo e naturalmente anche Betta sta andando li. Che strano... ricordo benissimo la sua festa di laurea, credo fosse il 2001, verso giugno. Ci incontravamo nei corridoi dell'università, al bar centrale e nei luoghi destinati a noi letterati. Il suo accento con qualche influsso milanese mi inquieta non poco, ma non trovo il coraggio di dirglielo. A Milano è oramai da quattro anni e tuttosommato si trova bene perchè ha un bell'appartamento e dei coinquilini carini e simpatici. Ma sta mandando una caterva di curricula a Roma perchè un pò si è stancata del clima e della distanza. Naturalmente il cielo è grigio e non c'è verso di cambiarlo, quando arrivo a Roma e vedo la luce che illumina l'acquedotto romano che sta vicino Termini mi sento decisamente in un altro modo, è tutta un'altra storia.
La trovo bene, più rilassata forse ed è strano ritrovarsi dopo cosi tanto tempo, sapendo tante cose l'una dell'altra ma senza essere mai state in fondo amiche. Il tuo numero è sempre lo stesso? Certo, il suo numero è sempre lo stesso. Ci salutiamo con la promessa di rivederci in queste feste. In fondo, da queste parti, il Natale è cosi bello perchè tutti possono tornare finalmente a casa, quella vera. Quando oramai sono quasi le nove e mezza, mi ricordo che ho invitato Luca, Francesco e Alessio a cena, saluto Betta e prendo il primo pullman che mi riporta verso il centro e verso una nuova notte.
ed è forte quello che ho dentro distante dalla mediocrità, ho inseguito il rumore assordante per non sentirla...
venerdì, dicembre 22, 2006
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