domenica, dicembre 31, 2006

volver

La penultima sera dell'anno l'ho passata in un capannone adibito a sala prove, in cui non tornavo da tanto, tantissimo tempo. Quei posti in un cui c'è la classica sala piena di scatole di uova e una piccola cucina dove si sta insieme per mangiare e bere l'aglianico di turno. Siamo una decina, qualcuno arriva prima , qualcuno dopo. Ogni tanto dico qualche parola in spagnolo al fratello di Helena, ma non ho voglia di parlare spagnolo stasera.... preferisco ascoltare Mimmo che parla con i suoi meravigliosi termini dialettali o Francesco che cerca di spiegare la differenza tra agnello, capretto, capra, agnellino.. Francisco mi chiede come si chiamano in spagnolo, ma cerco di spiegargli che non ho chiare nemmeno in italiano le differenze tra i vari animali! E allora via con i versi... Francesco riproduce i vari beee e non so che altro mentre gli altri mangiano, magari non tutti insieme, perchè tanto la carne che stiamo arrostendo fuori ha bisogno di tempo per cuocere tutta. E mentre qualcuno mangia, qualcun'altro al piano di sopra canta, Anto e il suo rock misto al blues o Pietro con il suo punk fai date. Altri suonano, cosi, solamente per divertirsi, improvvisando pezzi che non si suonava più insieme chissà da quanto tempo. Francesco e Sergio suonano il basso... Sergio dice che non ricorda più nulla, Francesco non ha lasciato la musica ed è più disinvolto.....e così la musica riempie tutto, le stanze fredde senza riscaldamento e noi stessi che però non sentiamo freddo. Mentre il mio cellulare verso mezzanotte suona e qualcuno mi chiede dove sono. Io intanto invio una ricarica wind ad un amico che sta a Parigi e che è rimasto senza credito e poi ancora verso le tre il maestro mi chiama, non per parlare di letteratura russa, non più... improvvisa un pezzo di Nek che per fortuna ho già dimenticato e mi dice che lui deve fuggire dalla piazza perchè finire l'anno con il concerto di Nek potrebbe portare veramente sfiga... e mi chiede di ammazzarlo se, quando poi ci ritroveremo tutti dopo il concerto dei Negrita, lo trovassi cantando il suddetto pezzo di Nek.. E intanto i ragazzi nella sala continuano a suonare e a cantare, ora sono Emilio Sergio e Mimmo che insieme cantano pezzi della loro adolescenza.... cazzo, sono dieci anni che Sergio sta in Piemonte a fare il carabiniere... mi guarda e mi dice "... mi sarei anche rotto le palle..." ..."e poi li fa troppo freddo..." ... mentre i ragazzi suonano e Anto canta, lo guardo, mentre seduto in poltrona si gode tutto questo.... quella sensazione di calore e di amicizia allo stato puro, quella meravigliosa sensazione di casa che, se non sei costretto a fare il maledetto emigrante, non puoi davvero capirla.... chissà da quanto tempo non la provava... e la sera, meglio dire la notte, va via cosi.... verso le tre oramai siamo sicuri che stanno per arrivare i carabinieri, chiamati dalla signora a fianco che probabilmente non riesce a dormire e c'ha pure ragione... ma ci diciamo che oggi è festa... domani finisce l'anno.... noi siamo tutti insieme e domani lo saremo ancora... ed è una sensazione che non va via, anche se poi ognuno di noi parte o riprende le proprie singole vite, perchè a casa si torna, sempre.

1 commento:

Luciana ha detto...

che bello questi post....che odore..che calore!!!
Buon anno amica mia

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Salerno, Italy
Não sou nada. Nunca serei nada. Não posso querer ser nada. à parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo/ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler d'esser niente.a parte questo,ho in me tutti i sogni del mondo. [Fernando Pessoa]

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