Cinque anni dopo l’incidente mi rialzo e non mi sono fatta niente.
Del resto oggi è San Giovanni e i fuochi nella notte saranno alti come sempre. E come sempre sono in viaggio, non si può fuggire da certe condizioni, anche se ne diventi cosciente attraverso una canzone e poi forse lo dimentichi. Ma intanto viaggi e il ricordo dei fuochi nella notte ti resta nella memoria. Un baule pieno di gente direbbe qualcuno. Il mio non è grande e può contenere solo una persona. Quella persona però sono io e non tu. Stamattina ho riaperto quel baule e vi ho ritrovato tutto come cinque anni fa. Intatto e perfetto. La piazza, la gente, il chiosco, le birre, il mare, la dolcezza e la gioia dell’estate che avanzava e la nostra risata, leggera, quasi invisibile, che si è posata su di noi senza che noi ce ne accorgessimo. E’ tutto qui, davanti ai miei occhi. Ho deciso di non toccare nulla e di lasciare tutto ancora lì dentro. Non voglio far prendere polvere alle cose a cui ho tenuto, non voglio sporcare i miei gioielli.
Cinque anni dopo l’incidente mi rialzo e non mi sono fatta niente. Del resto, mi sono ricordata che quando una persona ha un incidente la cosa giusta da fare è non muoversi, perché si potrebbero compromettere le ossa o qualcosa del genere. Sono stata brava no? Non mi sono mossa per cinque anni e l’ho fatto perché volevo preservare le mie ossa. Che tutto il resto sia andato a pezzi non conta. Si può ricucire tutto e si può rimarginare e fare anche finta di aver avuto un problema congenito al cuore e di essersi sottoposti ad un’operazione appena nati. Del resto la gente che ne sa, non può guardare dentro alle cose e non può capire. Le ossa non possono ricucirsi ed è per questo che sono rimasta immobile, dentro di me. Le persone possono camminare quanto vogliono, sbattersi da un capo all’altro del mondo, ma è dentro che i piedi devono correre. Anche io ho discretamente viaggiato ma ho viaggiato senza esistere. Oggi, cinque anni dopo l’incidente mi rialzo e ricomincio ad esistere.
ed è forte quello che ho dentro distante dalla mediocrità, ho inseguito il rumore assordante per non sentirla...
sabato, giugno 24, 2006
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1 commento:
...e finalmente...
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